sabato 25 agosto 2012

Dirty Armada playlist


LE VENERDÌ MIXTAPE VOL. 44 - ANOTHER DIRTY BUNCH, LA MIXTAPE DI CLAUDIO ROCCHETTI

dirty armada
Chi decide dove stanno i confini tra il Metal e il resto della musica “spessa”? E qual è in realtà la definizione di musica "spessa"? Sono belle domande a cui però non daremo risposte, perché interrogativi del genere devono rimanere così, sospesi nel vuoto, altrimenti sarebbero meno belli. Farsi pipponi mentali come questi del resto non ha mai portato a niente di serio, se non a bande rivali che si tirano capocciate a vicenda.
Ad ogni modo, prima che arrivasse internet a renderci tutti eclettici ed esperti c'era bisogno di pionieri che la sapessero più lunga di tutti gli altri, aprendo orizzonti inaspettati agli ottusi e prendendo a schiaffazzi quelli ancora più ottusi. Claudio Rocchetti, a suo modo, è sempre stato una di queste figure, prova il fatto che da tempo porta avanti un casino di progetti diversissimi tra loro, facendoli comunque apparire come parte di un percorso unico e coerente. Metallaro e Hardcorer per passione, sperimentatore per natura, Claudio ha suonato per anni con i misteriosi 3/4HadBeenEliminated—che vantano tra i loro fan gente come Stephen O'Malley—oltre a realizzare diversi dischi solisti e, più di recente, a co-fondare quel caterpillar afropsichedelico che risponde al nome di In Zaire.
Come se non bastasse, ultimamente si è messo anche a sfornare libri: la sua prima fatica si intitola Dirty Armada—ne abbiamo parlato nell'ultimo Letteralmente—e racconta la scena Metallara italiana attraverso i loghi di praticamente tutti i gruppi che hanno devastato la penisola negli ultimi 30 anni. Tanto per non stare fermo un secondo ne ha già messo in cantiere un altro che dovrebbe uscire tra qualche mese, stavolta un tributo al nastro magnetico sotto forma di piccola raccolta di saggi firmati da diversi smanettoni noise.
solo at white rabbit
Il mixtape che Claudio ha compilato per noi era stato pensato per promuovere l'uscita di Dirty Armada e quindi per essere un mischione di metallo provinciale e truculento. Non c'è voluto molto, però, perché prendesse una piega completamente diversa, puntando più a dimostrare la vicinanza tra i mondi del metal, del noise e dell'avanguardia. Il perché ce lo spiega lui stesso:
Fare mix tapes mi piace. Mi è sempre piaciuto. Sul serio, tant'è che ne ho fatta una di metal italiano da portare alle presentazioni di Dirty Armada. Quindi, quando mi hanno chiesto di prepararne una per VICE in occasione dell'uscita del libro ho pensato: "eccola lì, che son pigro e tanto era già fatta e pronta." Ma insomma, che noia. E mi son detto dai, sbattiamoci un po' e facciamo le cose diversamente. Perché non astrarre e liberare un po' questa cosa che si chiama metal? Direte voi: “L'astrazione, sai che novità”. Ma chi dice che le novità sono una bella cosa? Io no di certo.
Divagazioni a parte, qui di metal italiano non c'è traccia, letteralmente. Ma ci sono molte altre cose. Poi qualcuno magari si prenderà la briga di dirmi se ne è valsa la pena. Il mix dura circa 45 minuti, e decisioni programmatiche e di materiale a parte ci ho messo esattamente 45 minuti a farlo. Nel senso che è mixato in real time con le belle sbavature del caso. “Facile!” direte voi, “Chissà, dipende dai punti di vista” vi risponderei...

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